130 anni di emigrazione trentina in Brasile: Dellai nello Stato di San Paolo

09/01/2009

JUNDAI/PIRACICABA – “È per me un grande onore poter condividere con voi questa festa, una festa molto bella e molto importante. È una festa che parte anche da un fatto profondamente simbolico: 100 anni fa due persone tornarono in Trentino a prendere un simbolo: una statua di una Madonna; ebbene, quelle due persone hanno preso un simbolo di fede, ma anche di un parte della cultura, della storia, degli usi e dei costumi della nostra terra. Quando si vanno a prendere i simboli e li si porta nella nuova casa significa che nella nuova casa si mettono radici. E la nostra presenza qui oggi è ricordo e omaggio a quanti hanno sofferto fisicamente e moralmente per portare qui le proprie radici. Ma vuole essere anche un augurio per il futuro: noi continueremo ad essere vicini ai circoli perché non si perda la memoria, ma siamo qui anche per fare un grande augurio alle nuove generazioni. Nei volti dei bimbi che abbiamo incontrato in queste ore c’è una grande ricchezza e noi siamo orgogliosi che dentro questo mix di razze, di tratti somatici e di culture ci sia il contributo della nostra terra: un grande auspicio per chi costruirà un nuovo mondo e una nuova umanità”.

Con queste parole il Presidente della Provincia autonoma di Trento ha chiuso a Jundai, nel cuore dello Stato di San Paolo, le celebrazioni per i 130 anni di emigrazione trentina in Brasile. “Siamo qui a ricordare i nostri antenati – ha detto Dellai alle oltre mille persone presenti – e quanti, in quegli anni difficili, furono costretti a lasciare il Trentino. Oggi sembra inimmaginabile. E guardando al futuro – ha aggiunto – dico che le nostre radici, grazie anche ai vostri sacrifici, sono solide e che bisogna puntare sempre di più sui giovani. La nostra presenza qui significa allora amicizia, solidarietà e grande attenzione al futuro”.

La cerimonia a Jundai è iniziata con l’apertura della cassa nella quale, esattamente 100 anni fa, la statua della Madonna fu stata portata da Romagnano: la statua, che è stata riconsegnata alla comunità – presente anche una delegazione di Romagnano – è ancora un simbolo di rara forza.

Nel corso delle celebrazioni religiose, l’arcivescovo di Trento Luigi Bressan (che ha anche donato due statue di San Vigilio alle comunità di Santana e Sant’Olimpia) e il vescovo di Jundai Gil Antonio Moreira hanno esaltato il valore di questa straordinaria storia d’emigrazione, che ha avuto delle guide importanti anche nei religiosi trentini che, fra fine ‘800 e inizio ‘900 presero per mano molte di queste comunità.

In questa zona, come nei vicini Stati di Santa Catarina e di Rio Grande do Sul, la presenza dei trentini è davvero massiccia. Ci sono ancora paesi nei quali la lingua ufficiale è il dialetto trentino.

La delegazione guidata da Dellai e dall’arcivescovo Bressan, è stata anche a Sant’Anna e Santa Olimpia, due paesini trentini nei pressi di Piracicaba. È qui che Dellai e l’arcivescovo hanno inaugurato una distilleria (Stenico) nata da un’idea, sostenuta anche dalla Provincia,di Eraldo Stenico, avvocato, oggi consultore e anima dei trentini della zona: anziché vendere a poche lire la canna da zucchero raccolta (come la sua famiglia ha fatto per anni), produrre cachaca di qualità.

Si dice che la metà degli oltre venti milioni di abitanti di San Paolo (la città più grande del Brasile) abbia sangue italiano nelle vene. Oltre 30mila i trentini. Intensa anche la visita alla chiesa dei Cappuccini di Piracicaba. Come ha ricordato l’arcivescovo, questa chiesa è stata portata qui oltre 100 anni fa da alcuni frati trentini ed è stata, ed è ancor oggi, punto di riferimento per la comunità anche per quel che riguarda la formazione dei giovani.

Nel corso della breve missione, la Provincia autonoma di Trento ha fatto anche il punto sulla serie di progetti e di interventi a favore e a sostegno delle comunità trentine del Brasile. Con il coinvolgimento costruttivo delle associazioni che raggruppano le comunità dei trentini all’estero (alle celebrazioni c’era anche il presidente della Trentini nel Mondo, Ferruccio Pisoni) s’è cercato di attivare progetti che migliorassero le condizioni economiche attraverso il ricorso a nuove modalità produttive e con l’affermazione del sistema cooperativistico capace di creare rete fra i piccoli produttori. Fra gli esempi, i progetti lattiero-caseari a Nova Trento, a Rio do Oeste, a Rio dos Cedros, a Rodeio, ma anche nel Rio Grande do Sul, nel Paranà e a Piracicaba e San Paolo. Ci sono poi i progetti “barbatelle” nello Stato di Santa Caterina e in quello del Rio Grande do Sul, quello legati alla produzione vinicola a Rodeio e a Nova Trento, gli interventi formativi con i corsi professionali finanziati dalla Provincia e realizzati dal Senai.

Anche negli incontri con le autorità – il vicesindaco di Piracicaba (città da 450 mila abitanti), Sergio J. Dias Pacheco e il sindaco di Jundai, Ary Fossen – è stato ribadito il senso di un legame, quello fra il Brasile e il Trentino, che ha radici antiche, che è sempre stato positivo e che, in virtù di un benessere che oggi è finalmente palpabile, si apre ad un futuro importante, sul quale la Provincia autonoma di Trento continuerà ad investire.

Fonte
(a.f./Inform)
13/10/2005