L’economia brasiliana viaggia a due velocità
21/06/2012
Intervista a Angel Ortiz e Alex Duffy, co-gestori del fondo FF Latin America Fund di Fidelity Worldwide Investment.
Sono in tanti i gestori che oggi stanno puntando sul Brasile, tuttavia, le previsioni indicano che nel 2012 il Pil del paese crescerà “soltanto” del 3% rispetto al 7.5% del 2011. Quali sono a suo avviso i fattori da tenere in considerazione per valutare le reali potenzialità del gigante sudamericano?
L'economia brasiliana marcia, secondo noi, a due velocità. Da un lato, i consumi interni sono particolarmente robusti, essendo sostenuti dal calo dei tassi d'interesse, da una disoccupazione ridotta e dall'aumento dei salari reali, cui si aggiunge l'accumulo di domanda determinato dagli stessi consumi. D'altro canto, la congiuntura per gli esportatori brasiliani si presenta più difficoltosa. In sintesi, prevediamo un ottimo andamento dei consumi interni e uno scenario più complesso per il settore industriale.
Per quanto concerne il taglio dei tassi d'interesse in Brasile, ciò ha prodotto due conseguenze principali. A breve termine, gli effetti sono negativi per il settore bancario poiché i margini di interesse netti si contraggono, con una potenziale riduzione dei profitti. In un'ottica di più lungo termine, invece, le conseguenze sono decisamente positive poiché il taglio dei tassi riduce il costo del denaro per i consumatori. Questo a sua volta abbassa la probabilità di default e, inoltre, amplia il mercato del credito interno, il che dovrebbe consentire alle banche di crescere ad un ritmo più rapido in futuro.
Alcuni esperti hanno ipotizzato che le necessità di ricapitalizzazione delle banche europee possano innescare una fuga di capitali dai paesi emergenti (i cui mercati verrebbero fortemente penalizzati). Quanto ritiene realistico questo scenario?
In uno scenario di una ampia ricapitalizzazione delle banche europee, si verificherebbe probabilmente una parziale riallocazione degli investimenti istituzionali a favore delle banche in difficoltà. Ciò penalizzerebbe quindi potenzialmente gli investimenti azionari, anche in America Latina. Al contempo è da sottolineare che al di fuori di eventuali fasi di volatilità temporanea legate alla crisi in Europa, l'America Latina e gli altri mercati emergenti costituiscono una interessante opportunità di diversificazione, anche valutaria, rispetto all'Euro.
In particolare il FF Latin American Fund adotta una strategia bottom-up di selezione dei titoli e pertanto la gestione dei questi rischi passa attraverso la scelta di emittenti di alta qualità che sono in grado di generare rendite finanziarie costantemente elevate per gli azionisti, a prescindere dalla congiuntura economica esterna.
Posizionamento e prospettive per il fondo FF Latin America Fund
Il fondo investe in tutta l'America Latina e dunque non si limita alle sole opportunità presenti in Brasile, che costituisce circa il 60% dell'esposizione del fondo FF Latin America Fund. Per quanto concerne specificamente gli investimenti in Brasile, oltre all'ascesa dei consumi, un tema chiave di lungo termine sul quale puntiamo nella gestione del portafoglio è l'attività agricola. Riteniamo che proprio in questo risieda l'autentico vantaggio competitivo dell'America Latina, data l'abbondanza di risorse idriche e terreni a basso costo che possono conferire alla regione un ruolo di primissimo piano come fornitore di generi alimentari all'esportazione verso il resto del mondo. Al momento, prediligiamo i titoli legati ai beni di consumo, sia discrezionali che di base. Inoltre, il portafoglio è in sovrappeso sul settore dei servizi finanziari, pur con un sottopeso nel sottosettore delle banche. Infine le risorse idriche sono un tema che prediligiamo e al quale puntiamo con investimenti nel settore dei servizi di pubblica utilità. Ad esempio, i rendimenti dei titoli legati all'acqua in Brasile e Cile sembrano particolarmente interessanti. Un altro modo per sfruttare questo tema è investire in selezionate società di produzione di generi alimentari, molte delle quali possono contare su costi di produzione ridotti.
Fonte:
Fondi online.it