True Italian Taste – Masterclass Vinhos

Nella mattinata di martedì scorso (25 maggio), la Camera Italo-Brasiliana di Commercio, Industria e Agricoltura di San Paolo (ITALCAM) ha tenuto la masterclass La Terra dei Vini – Dall’Antica Enotria alla Moderna Italia. Con 210 iscritti, il webinar ha battuto il record di pubblico, rimasto fedele fino alla fine dell’attrazione, che ha superato le due ore di durata.

L’evento ha promosso un vero e proprio tour dal nord al sud Italia, leader mondiale nella produzione di vino, con oltre 49 milioni di ettolitri nel 2020. Oltre alla quantità, con 526 certificazioni che riconoscono la tradizione e la qualità delle loro denominazioni di origine e geografie, il paese detiene il primo posto nei bolli DOP / DOC e IGP / IGT dell’Unione Europea. Tutte le 20 regioni italiane hanno uve autoctone, in zone vinicole caratterizzate da climi, topografia e dimensioni differenti. I maggiori produttori sono in Veneto e Puglia, ma nella piccola Valle d’Aosta e in Molise si trovano anche rinomate etichette di bianchi e rossi. Come in Campania e Basilicata esistono vini paragonabili a quelli prodotti in Piemonte e Abruzzo, meglio conosciuti dai brasiliani.

Senza dimenticare i riferimenti storici e le curiosità, anche il vice presidente dell‘Associazione Brasiliana dei Sommelier di San Paolo (ABS / SP) Arthur Piccolomini de Azevedo ha portato le sue personali impressioni sulle bevande e ha raccontato aneddoti delle sue visite in Italia.

Nel doppio con Gerardo Landulfo, delegato dell’Accademia Italiana della Cucina, gli esperti hanno guidato il pubblico sulla scelta dei vini. Se da un lato la qualità non ha necessariamente a che fare con i prezzi alti, dall’altro “un vino molto economico non deve essere stato trattato bene sulla strada per il Brasile”, ha spiegato Piccolomini. Landulfo ha completato osservando che le bottiglie a minor costo sono di prodotti più semplici, da bere giovani.

Quando si parla di Emilia-Romagna, il duo ha evidenziato il Lambrusco, il vino più conosciuto in Brasile nella versione “amabile” (dolce), informando che si possono trovare al supermercato anche i vini secchi, come il Lambrusco Reggiano DOC Concerto o il Lambrusco Dell’Emilia IGT Marcello. “Questi sono diversi, si sposano perfettamente con gli affettati, come il Prosciutto di Parma, il Culatello di Zibello e il Salame di Felino, altre icone dell’Emilia”, ha detto Landulfo. E Piccolomini: “i lambruschi secchi si sposano bene con una feijoada [tipico piatto brasiliano fatto con fagioli e maiale], alcuni indicano la Grasparossa di Castelvetro, io preferisco la Sorbara”.

Per concludere l’evento, sia Piccolomini che il presidente di ITALCAM, Graziano Messana, hanno fatto una degustazione in diretta per dimostrare le differenze tra un vino del centro e un altro del sud italiano, entrambi della vendemmia 2018. Piccolomini è rimasto stupito del toscano Chianti Classico DOCG Poggio Civetta, che ha assaggiato per la prima volta. Quindi, per celebrare la patria di Messana, entrambi hanno portato le loro impressioni del vino siciliano Nero D’Avola Sicilia DOC Cusamano.

“Questo vino mi ricorda la mia infanzia in Sicilia, quando mangiavo l’amarena direttamente dall’albero”, ha detto il presidente di ITALCAM.

Se il vino ha la capacità di evocare ricordi affettivi, è riuscito anche a essere molto apprezzato dai brasiliani nella pandemia covid-19: nel terzo trimestre del 2020 c’è stato un aumento del 72% del consumo di vino nel Paese, ha ricordato il vicepresidente di ABS/SP. “Anche chi non beve, comincia a bere”, ha scherzato Piccolomini.

L’iniziativa fa parte del programma 2021 del progetto internazionale True Italian Taste, promosso e finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e realizzato dall’Associazione delle Camere di Commercio Italiane all’Estero (Assocamerestero ) in collaborazione con ITALCAM.