PITTORESCA – Perché Procida, l’attuale Capitale Italiana della Cultura, da anni ispira cinema e letteratura

29/04/2022

Procida, Capitale della Cultura Italiana nel 2022, è piccola e geograficamente isolata, ma senza isolare: “la isola che non isola”, recita lo slogan della campagna ufficiale della manifestazione in un gioco di parole.

Con circa 4 chilometri quadrati di lunghezza, Procida è la più piccola delle isole del Golfo di Napoli, in Campania, accanto alle famose Capri e Ischia. Non che sia meno affascinante. Anzi: la sua pittoresca bellezza è stata nel corso dei secoli fonte di ispirazione per scrittori, poeti e registi.

“Se Capri é a ilha que te faz enlouquecer, Procida é a ilha que te faz apaixonar”, escreveu Giuseppe Marotta em uma de suas muitas linhas dedicadas ao lugar. Seu livro de contos, “L’Oro di Napoli” (“O Ouro de Nápoles”),  foi a obra que levou o cineasta Vittorio de Sica à futura Capital da Cultura Italiana a filmar um longa homônimo do qual participaram Sophia Loren e Totò, ícones do cinema italiano.

Ma l’isola, separata dal mare da Napoli, conquistò anche gli scrittori Elsa Morante, autrice del classico “L’isola di Arturo”, e il francese Alphonse de Lamartine, che, giunto a Procida nel 1812, se ne innamorò con Graziella, originaria dell’isola. La passione è sfociata in un libro con il nome della ragazza, che ha anche un museo a lei dedicato.

Tra i personaggi più famosi che hanno vissuto sull’isola (o che vivono ancora, poiché le opere sono immortali), ci sono quelli del film “Il postino e il poeta”. Procida non solo ha fatto da cornice al lungometraggio di Michel Radford, ma una delle sue spiagge, situata nel comune di Marina della Corricella, è stata chiamata in onore del lungometraggio: “Spiaggia del Postino” (o, “Spiaggia del postino”).

Oltre alle bellezze naturali di quest’isola vulcanica, c’è chi giustifica l’attrazione di intellettuali a Procida per la ricchezza del suo patrimonio culturale, fatto di palazzi, chiese e giardini secolari, frutto dell’immersione di diverse popoli e pirati. Per questo una delle attrattive turistiche del luogo è la fortezza di Terra Murata, nel punto più alto dell’isola, dove gli abitanti si proteggevano dagli invasori durante il medioevo. Circondato da una cinta muraria (da cui il nome “murata”), per raggiungere la rocca bisogna attraversare porte e stradine con case costruite una accanto all’altra, ma che offrono una vista spettacolare su Procida e sul Golfo di Napoli attraverso le fessure che che li separano.

A proposito, le case colorate di Procida sono un’altra attrazione per chi visita l’isola. A causa dell’influenza araba, hanno i tipici archi detti “vefi”. Un’altra curiosità di queste costruzioni sono i loro tetti a forma di cupola, che servivano per raccogliere l’acqua piovana.

Con circa 10.445 abitanti, nel 2022, la piccola Procida rafforza al mondo tutta la sua grandezza. Il programma ufficiale della Capitale Italiana della Cultura prevede 330 giorni di programmazione culturale, con 240 artisti e presentazioni di 40 opere originali. Il sito ufficiale del progetto definisce “isola che non isola” un “laboratorio culturale per la felicità sociale”.

BRUNA GALVÃO é jornalista especializada em Itália /bruna.galvao@agenciacerne.com.br