Il Brasile potenza emergente nel mercato delle calzature

02/07/2008

Se le quattro ragazze di Sex and the City non possono fare a meno delle loro Manolo Blahnik, le protagoniste delle novelas brasiliane vogliono invece calzare solo i modelli di Franziska Hübener.

La designer brasiliana di origine tedesca è quasi sconosciuta in Italia, ma in Francia è considerata una delle dieci migliori al mondo. I suoi modelli costano in media 350 euro ma possono superare anche i mille e sono l’esempio di come cambi il mercato calzaturiero brasiliano: dopo le grandi quantità, adesso qualità ed esclusività. Al punto da lanciare un’inedita proposta ai produttori italiani.

Il Brasile oggi è il terzo produttore al mondo di calzature con 796 milioni di paia di scarpe realizzate nel 2007 e un export di più di 177 milioni in 146 Paesi, per un totale di circa 1,9 miliardi di dollari. In Italia (quarto Paese per l’import brasiliano) i verdeoro ne hanno vendute 5,4 milioni, per un valore pari a 83,5 milioni di dollari. «Una crescita nel 2007 del 51,7% in valore e del 33% in volumi, che continuerà nel 2008 di almeno un altro 20%», dice Heitor Klein, al vertice di Abicalçados, l’associazione dei produttori di calzature brasiliani.

Klein ha le idee chiare su come evolverà il mercato calzaturiero nei prossimi anni: «Oggi il primo produttore ed esportatore al mondo è la Cina, mentre il Brasile è il terzo produttore e il quinto esportatore, dopo l’Italia che è quarta.

Ma nei prossimi 5 anni la Cina dovrà far calare la sua produzione a causa dei crescenti costi della manodopera locale e delle leggi per il lavoro e la tutela dell’ambiente, mentre insieme a quella mondiale anche la sua domanda interna crescerà in modo sostanziale. Nello scenario di eccesso di domanda mondiale ci saranno solo due grandi produttori in grado di rispondere: Italia e Brasile».

Sulla base di questa premessa Klein è venuto in Italia a fare una proposta alle aziende nostrane: «Iniziamo a produrre e collaborare insieme, stilisti e aziende italiane con stilisti e aziende brasiliane. Uniti possiamo essere il futuro del mercato».

L’associazione Abicalçados è attiva insieme all’agenzia governativa Apex per promuovere il marchio collettivo Brazilian Footwear. «Il nostro settore – dice Klein – ha raggiunto la piena maturità con una struttura integrata verticalmente, composta da 8mila imprese calzaturiere con 298mila addetti, cui si aggiungono altre 7mila aziende con più di 200mila addetti per l’indotto».

I 20 distretti calzaturieri brasiliani (in tutte le zone del Paese) si sono sviluppati con il contributo dell’immigrazione tedesca e italiana. Il 25% della produzione brasiliana viene esportato mentre la maggioranza dei prodotti per il mercato interno sono in fasce di mercato con valore più basso. Il prezzo medio delle calzature brasiliane nel 2007 ha raggiunto per la prima volta i 10,80 dollari (6,95 euro).
antonio.dini@ilsole24ore.com

Fonte:
Il Sole 24 Ore