Brasile, Promos per le PMI: “Potenzialità economiche enormi, i distretti sono interlocutori fondamentali”

04/07/2008

Il Brasile cresce a ritmi sorprendenti, 5% l’anno, l’economia è una delle più solide tra i paesi del BRIC. Anche il Governo Lula punta sul modello italiano

Rio de Janeiro – In occasione della missione imprenditoriale in Brasile, organizzata da Promos-Camera di Commercio di Milano, NewsITALIA PRESS ha intervistato Pier Andrea Chevallard e Andrea Bonalumi, rispettivamente direttore generale e dirigente per l’America Latina di Promos. La spedizione ha visto la partecipazione di 42 aziende italiane e ha toccato le città di San Paolo, Bel Orizonte e Rio de Janeiro. Un itinerario durato circa una settimana – dal 30 giugno al 5 luglio – con un’agenda fitta di 650 incontri con istituzioni e imprese-controparti brasiliane. Oltre agli incontri bilaterali Promos ha organizzato anche degli incontri istituzionali indirizzati a “facilitare l’introduzione delle nostre aziende all’interno delle varie catene produttive Brasiliane”, come spiegato dal segretario Bonalumi.

Intervista a Pier Andrea Chevallard, direttore di Promos dal 1993 e Segretario della camera di Commercio di Milano.

Che prospettive offre un paese come il Brasile che cresce del 5% l’anno?

“Ci sono delle prospettive economiche enormi, nel senso che è un paese che non solo cresce rapidamente ma soprattutto ha una produzione estremamente diversificata ed è ormai difficile considerarlo ancora come un paese emergente. Perché anche nei settori tecnologici ormai è un paese con delle posizioni di leadership importanti. Non solo per quelli che sono più noti dall’aeronautica all’elettronica ma anche nel settore dei macchinari per esempio. Ormai è un esportatore netto di macchinari. E’ dunque un paese con delle potenzialità veramente enormi.”

Il settore macchinari è uno di quelli dove l’Italia è più forte, si farà sentire la concorrenza?

“E’ un settore dove evidentemente noi concentriamo le nostre produzioni in maniera specializzata e sicuramente più avanzata, la produzione brasiliana è più standardizzata ma serve per capire l’articolazione del tessuto produttivo brasiliano. Che è quello di un grande paese con una struttura economica estremamente complessa in cui tutti i settori stanno crescendo e si stanno sviluppando con dei tassi di grado rilevante.”

Che collaborazioni avete in atto con le istituzioni brasiliane?

“Abbiamo delle collaborazioni importanti relative al versante specifico dello sviluppo della piccola e media impresa. Proprio ieri abbiamo avuto un incontro a San Paolo dove abbiamo definito i termini operativi del protocollo d’intesa con il Sebrae, organismo finanziato con risorse delle imprese di natura pubblica che ha come compito di favorire lo sviluppo della piccola impresa, siglato qualche settimana fa a Milano. Abbiamo definito i termini di una collaborazione per lo sviluppo dei distretti produttivi per il trasferimento di tecnologie per le nostre imprese. Oggi incontreremo il governatore di Rio de Janeiro per un programma analogo sempre focalizzato sulle piccole imprese che si traduce poi in interventi di formazione, scambio di tecnologie, di sviluppo, di centri di sevizio. Per noi è fondamentale che la piccola impresa brasiliana sia in condizioni di dialogare e cooperare con le nostre piccole imprese.”

Perché sono interessanti i distretti brasiliani?

“Sono interessanti perché hanno delle peculiarità molto simili a quelle nostre e quindi costituiscono un interlocutore importante per le nostre piccole che altrimenti qui in Brasile si trovano a dover dialogare solo con grandi gruppi, con tutte le difficoltà del caso ovviamente. La possibilità di avere delle partnership, delle relazioni con imprese di taglia analoga, rappresenta un grande vantaggio per le nostre imprese. In tutti i settori, non solo nei settori più scontati dal tessile al calzaturiero ma anche nei settori della meccanica, dei macchinari. Proprio perché questo è un mercato enorme, ci sono 670 milioni di abitanti, con una crescita economica talmente forte che già da solo il mercato interno costituisce un’opportunità enorme.”

Il Brasile può anche essere concorrente è utile arrivare sul mercato per sfruttare la crescita?

“O ci siamo oppure arrivano loro. Noi dobbiamo arrivare insieme, questo è il punto. Se non cogliamo l’opportunità di cooperazione rischiamo poi di trovarci messi fuori gioco, con i produttori brasiliani che di fatto competono sulle stesse filiere produttive.”

Intervista a Andrea Bonalumi, dirigente di Promos per l’America Latina.

Cosa lega Italia e Brasile?

“C’è un legame storico e culturale tra i due paesi. Si consideri che qui vivono e lavorano circa 25 milioni di oriundi italiani che nel corso degli anni hanno creato aziende economiche straordinarie. L’italicità è presente anche nella politica, basta guardare l’elenco vari ministri, governatori per accorgersi per notare che c’è una quantità di nomi italiani impressionante. I rapporti economici sono innanzitutto basati sulle grandi imprese, ad esempio la Fiat che qui ha una quota di mercato importantissima fattura più che in qualsiasi altra parte del mondo. Ma non solo ci sono anche Telecom o Brembo, solo per fare alcuni esempi. Inizia anche a svilupparsi una relazione fra medie e piccole imprese e noi puntiamo su questo. Ma non solo sull’aspetto commerciale perché il Real si è apprezzato molto e quindi il Brasile importa molto di più ed essendo un grande paese trasformatore tutto il tema della tecnologia italiana è di grande interesse. E trovandoci non solo in Brasile ma all’interno di un mercato unico come quello del Mercosur noi stiamo invitando le nostre imprese ad avviare alleanze produttive.”

Il Brasile infatti fa parte del così detto BRIC, che posizione occupa?

“Sembrava che il Brasile, pur essendo la prima lettera che compone il BRIC, potesse essere il più debole rispetto agli altri e invece si sta dimostrando come uno dei paesi più solidi e con un trend di sviluppo molto interessante.”

Che contributo può dare Promos alle PMI nel paese?

“Abbiamo un ufficio che ha aperto qui nel 1996 che prepara molte iniziative. Quest’anno abbiamo abbiamo organizzato quattro partecipazioni a fiere, tra l’altro a cui nessuna impresa italiana aveva mai preso parte fino ad allora. Fiere nel settore ospedaliero, della meccanica, nella cosmetica e stiamo spingendo molto anche sul fronte delle fiere organizzate dal nostro ufficio. Inoltre stiamo supportando anche le imprese brasiliane per partecipare alle fiere italiane, quindi organizzare incontri d’affari anche l’Italia. Viene fornita anche attività di assistenza tecnica sia in occasione di missioni imprenditoriali che per qualsiasi necessità dell’azienda singola visto che l’ufficio è ormai consolidato e in grado di offrire qualsiasi tipo di servizio.”

Qual’è il ruolo di Promos in Brasile?

“Qualche anno fa abbiamo sviluppato un importantissimo progetto con la Banca Interamericana di Sviluppo per ‘tropicalizzare’ il sistema industriale lombardo in questo paese ed era la prima volta che si parlava di distretti industriali italiani in Brasile, fatti alla nostra maniera. Abbiamo ricevuto un finanziamento da Banca Interamericana di circa 5 milioni di euro attraverso il quale nel corso di qualche anno abbiamo creato questo concetto qui viene definito APL. Un fattore sul quale il Governo Lula sta puntando molto sullo sviluppo produttivo locale del paese, cosa che abbiamo sostanzialmente inventato noi come termine di sviluppo. Nostro obiettivo era quello di ricreare un humus, un ambiente, che potesse in qualche modo facilitare l’inserimento di un’azienda italiana nella catena produttiva brasiliana. E devo dire che ci siamo riusciti. Oggi esistono 300 distretti industriali in Brasile che guardano con grande attenzione all’Italia e desiderano collaborare con le aziende italiane soprattutto nel campo della tecnologia e del design.”

Dunque ci sono anche forti corrispondenze tra i settori di spicco dei due paesi.

“Assolutamente. Solo che fino a qualche anno fa le due economie erano complementari, ora il Brasile sta facendo passi da gigante e possono iniziare a diventare concorrenziali. Quindi o ci si inserisce rapidamente in questo processo di sviluppo del paese o a breve il Brasile diventerà concorrente dell’Italia su molti temi. E’ il terzo produttore mondiale di calzature, il terzo produttore di aeromobili regionali. E’ un paese che si sta sviluppando a ritmi impressionanti, in qualsiasi settore, anche finanziario e dei servizi. Le banche che sono sopravvissute al mille per cento d’inflazione qualche anno fa sono tutte molto strutturate e veloci.”

Fonte:
Alberto Brambilla
News ITALIA PRESS